A: Che lavoro fai?
B: Sono un Designer.
A: Aaah chiaro, quindi sei uno stilista?
B: Direi di no.
A: Ma quindi cosa fai esattamente?
B: Sono un Industrial Designer.
A: Quindi disegni fabbriche?
B: Ora ti spiego...
Questo è il classico botta e risposta che ci siamo spesso trovati ad affrontare in questi anni.
In fin dei conti, cos’è il Design? Ed esattamente cosa fa l’Industrial Designer?
Domande apparentemente semplici, ma le cui risposte celano lo stesso grado di complessità di “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?”.
Tante voci autorevoli prima di noi si sono cimentate nel cercare di dare una loro interpretazione. Da Maldonado ai Grandi Maestri, dalla World Design Organization (ex ICSID) alla più locale ADI, hanno riempito pagine e pagine di definizioni valide e a volte anche discordanti.
Come possono definizioni discordanti essere comunque valide? Semplicissimo, non esiste un unico Design.
Il Design è un mondo in continua evoluzione ed espansione. Basta dare un occhio al proliferare di corsi, lauree e master che pur avendo tutti radici nel Design hanno ambiti di specializzazione differenti.
A questo punto risulta evidente che cercare di dare una definizione ufficiale di cosa sia il Design rappresenti un tentativo anacronistico, come quello di farne un museo dedicato.
Pertanto, invece che darne una definizione cercheremo di descrivere cos’è per noi il Design e qual’è il ruolo dell’Industrial Designer.
In MrSmith Studio sposiamo la visione del Design come un processo per affrontare delle tematiche in grado di trovare un equilibrio fra tre fattori chiave: il fattore Umano, il lato del Business e gli aspetti di Tecnologia & Innovazione. Con il tempo abbiamo completato questa triade aggiungendo anche il fattore “Environment”.
L’Industrial Designer è quindi quella figura professionale che grazie ad una profonda conoscenza di questi quattro fattori in ambito aziendale, riesce a dare una risposta strategica ad ognuno di essi e convertirli in un prodotto/servizio replicabile su larga scala.
Resta un ultimo punto da affrontare. Cosa converte un normale prodotto in un prodotto “di design”?
Non è sicuramente qualcosa legato alla sola estetica, né tantomeno ad una innovazione sull’utilizzo (questo dualismo forma vs funzione ha ormai stancato), ma quando i quattro fattori sopracitati vivono in simbiosi ed armonia siamo sicuramente di fronte ad un prodotto/servizio di buon Design.
Marco Mascetti
A: What’s your job?
B: I’m a Designer.
A: Nice, so are you a stylist?
B: Not exactly.
A: So what exactly do you do?
B: I am an Industrial Designer.
A: So you design factories?
B: Let me explain you ...
This is the classic Q&A that we often faced over the years.
After all, what is Design? And exactly what does the Industrial Designer do?
Apparently simple questions, but whose answers hide the same degree of complexity as “Where do we come from?” Who we are? Where do we go?”.
Many renowned voices before us have tried to give their interpretation. From Maldonado to the Great Masters, from the World Design Organization (formerly ICSID) to the more local ADI, they have filled pages and pages with valid and sometimes conflicting definitions.
How can conflicting definitions still be valid? Very simple, there is no single path to design.
Design is a wave in constant evolution and expansion everchanging with the times. Observe the propagation of the different departments that, despite all having roots in Design, have different areas of specialization.
At this point it is clear that trying to give an official definition of what Design is represents an anachronistic attempt, like making it a dedicated museum of it.
Therefore, instead of giving a definition we will try to describe what Design is for us and what the role of the Industrial Designer is.
In MrSmith Studio we embrace the vision of Design as a process to deal with issues that can find a balance between three key factors: Human, Business and Technology. Over time we have completed this triad by also adding the “Environment” factor.
The Industrial Designer is therefore a professional figure that thanks to a deep knowledge of these four factors in business environment, manages to give a strategic answer to each one of them, converting this inputs into a product/service output.
There remains one last point to be addressed. What converts a normal product into a “design” product?
It is certainly not something related to aesthetics alone, let alone an innovation in use (the duality between form and function has outgrown its use), but when the four factors mentioned above live in symbiosis and harmony, we are certainly in front of a good product / service Design.
Marco Mascetti